Viaggio all’esterno del mondo e all’interno dell’io: MONICA ALBANESE

Il mondo della moda è da sempre una delle grandi passioni di Monica Albanese. Classe ’73, fiorentina, dopo aver conseguito il diploma presso il Polimoda, per dare un lieto fine alla sua storia di studentessa, parte per New York e si specializza al Fashion Institute of Technology.  Anni dopo riesce ad arrivare ed eccellere negli uffici stile di diversi brand, tra cui Sigerson Morrison e Trussardi per citarne alcuni.

Dal 2012 ha intrapreso un’avventura individuale fondando un brand – che porta il suo nome – specializzato in accessori.

 

 

Raccontaci la storia della tua collezione.

Sono degli appunti di un Extraterrestre durante un viaggio sulla terra, nella fattispecie in Africa. Questi appunti diventano riflessioni e anche una sorta di viaggio all’interno di sé stesso e dell’uomo. Scopre e appunta attraverso tre collezioni (dall’estivo 2013 all’estivo 2014), che per scoprire una diversità “futurista” ha bisogno di tornare alle origini fino a ritrovare un’essenza privata delle strutture che l’uomo ha costruito.

 

 

Che rapporto hai con i materiali e la loro applicazione nei tuoi lavori?

I materiali che ho usato in una delle due collezioni (quella p/e 2013) presenti nell’allestimento, sono fondamentali per identificare immediatamente il tema di collezione; i materiali cambiano, diventano più levigati, i protagonisti sono i colori che diventano più freddi e metallici con improvvisi slanci cromatici. In generale mi piacerebbe riuscire a modificare quello che risulta “standard e istituzionale”, insomma modificare quello che solitamente hai sotto gli occhi. Provare, senza presunzione, ad essere come Michelangelo Pistoletto: un’ammiratrice e protagonista dell’arte povera, ma anche un’estimatrice di cose molto ricche e ricercate.

 

 

A WOMADE #6 porti un allestimento espositivo molto particolare. Senza anticipare nulla, possiamo sapere se è anch’esso una tua creazione? Come è nata quest’idea?

L’arte è una grande risorsa: questa semplice parola racchiude un mondo infinito che genera una specie di movimento culturale evolutivo, che porta sicuramente altrove. Nel caso dell’installazione, ho voluto fare un omaggio a Michelangelo Pistoletto, artista ammiratore e protagonista dell’arte povera. Molto suggestiva, si sposa bene con il concetto stesso delle mie ultime due collezioni e di quella futura. In queste tre collezioni il tema viene affrontato con approcci diversi per evolversi fino all’epilogo (quindi non in esposizione in questo momento, ma solo presente nel mio pensiero), ad un prodotto estremamente “crudo”,  denudato da tutti gli artifizi e sovrastrutture. Una sorta di viaggio all’esterno del mondo, ma all’interno di noi stessi per ritrovare la parte più integra, più selvaggia, più istintiva del proprio IO.

 

 

Un’altra tua grande passione, pur rimanendo nel mondo degli accessori, sono gli occhiali. Ci sono motivi precisi dietro questa tua predilezione o è innata?

Sicuramente innata, sia per la possibilità immensa di inventare sia per quella di sperimentare. Ci sono cose nella vita a cui ti avvicini e per cui ti documenti, altre invece che fanno parte del tuo imprinting familiare. Posso dire soltanto che fin da piccola ho sempre visto passare per casa ogni genere di occhiale innovativo e fantasioso degli ultimi 40 anni, fino a decidere di disegnare una linea tutta mia che sarà lanciata appena sarà matura al punto giusto. Alcune strade si percorrono apparentemente senza un perché, per poi trovarne un senso quando meno te lo aspetti.

 

 

Senti di aver raccolto qualcosa dalle tue numerose collaborazioni lavorative che ti è servito o ha influenzato il tuo modo di gestire e affrontare la tua avventura individuale?

Tutte le mie esperienze lavorative sono state fondamentali. Sento una grande gratitudine per il mio percorso e in generale per tutto quello che nella mia vita mi ha influenzato consapevolmente e anche inconsapevolmente. Il bello è che quando pensi di aver capito una cosa, quando pensi di averla assimilata, ce n’è subito un’altra da dover o poter valutare. La ritengo una risorsa alla quale non so rinunciare.

 

Andrea Tata

 
 

Sabato 16 marzo 2013 @ WOMADE #6

CHIOSTRI di SAN BARNABA – Via San Barnaba 48, MILANO (P.ta Romana)