Rispolverare il vecchio, plasmarlo in nuovo. Da sottili e persuasive combinazioni, nascono sempre cose buone. E cosa buona è nata dalla designer Momo Wang, ideatrice della collezione, d’ispirazione recycled, “The Third Hand”. Il lavoro è realizzato attraverso la combinazione di una serie di capi di seconda mano scelti in un mercatino della sua città, Jinzhou, nella Cina occidentale.
Il risultato è qualcosa di davvero interessante, concretizzazione reale di una bellezza perentoria, esaltata dalla ricercatezza di colori decisi, osservata, messa a fuoco e scattata da Shuwei Liu, un giovane fotografo cinese. Con il suo lavoro, ha reso il tutto ancora più affascinante, aiutato dalla natura incontaminata del paesaggio.
Quello di Wang è un inaudito sperimentalismo cheap, che fa da portabandiera a uno stile che si stringe intorno ai costumi locali, combinati con ineccepibile e intuitivo dinamismo. Si mimetizzano con flora e fauna del posto, creando una sorta di presentazione scenica coordinata che è un tutt’uno con l’ambiente circostante.
Saggiamente rispettosa del vecchio, come fonte per la generazione del nuovo, Momo Wang è perciò una surrealista del cucito. Reinventa le forme e le porta a nuova vita.
Quanto a noi, attenti a non buttare via nulla.
Fabrizia Colabianchi