La quotidianità tra romanticismo e nostalgia: EMILIANO VERROCCHIO

Classe 1975, origini abruzzesi. Una passione e un lavoro fotografico lungo 25 anni. Un uomo eclettico, quasi d’altri tempi. Un viaggiatore dal pensiero  autentico ed essenziale. Non si separa mai dalla sua folding bike e dalla sua macchina fotografica con la quale ha viaggiato, osservato e fotografato la quotidianità, contaminata dai lunghi periodi di permanenza in città quali Manchester, Londra e, soprattutto, la sua amatissima Helsinki. I suoi scatti raccontano, in maniera molto intimistica e ricercata, spaccati di vita quotidiana, a volte romantici e dalla leggera vena nostalgica.

 

Dopo una sua recente personale con uno speciale tributo alla Finlandia, esposta per due mesi al Cafè Departure di Limehouse (Londra), Emiliano Verrocchio si racconta per noi su WOMADE.

 

 

Quando e come ti sei avvicinato alla fotografia ? E’ stato amore a prima vista o una passione lenta e costante?

Nel 1987 stavo cercando una cravatta nell’armadio di mio padre, tra le mille della sua collezione… Ed invece ho trovato questa borsetta con dentro una reflex Minolta. Qualcuno gliel’ aveva regalata ma era ben evidente che lui non sapeva cosa farsene…e allora l’ho adottata. Passione lenta e costante direi.. poi dopo tanti anni e migliaia di foto, mi sono reso conto che la fotografia era una parte importante della mia vita, un po’ come la bicicletta, le nuvole, la musica, le montagne e qualche persona cara.…Ed allora ho pensato fosse una buona idea trasformare l’hobby in mestiere.

 

 

So che hai viaggiato molto: raccontaci quali posti (che hai visitato o dove hai vissuto) ti hanno lasciato quel qualcosa di più e se c’è un luogo che ti porti dentro.

Sono stato molte volte a Lione e in altre città francesi. Apprezzo molto la Francia, anche se la Finlandia è il miglior posto dove io possa vivere. Nel cuore ho Helsinki, la luce che c’è laggiù, le notti nevose, le lunghissime giornate fresche d’estate, le isole piene di alberi, il mare che finisce sulle rocce, le cose e le case ben fatte, i finlandesi, la loro onestà e la loro autoironia. Amo anche le Dolomiti Bellunesi.

 

 

I tuoi posti e luoghi preferiti di Londra. Perché e cosa ti ispirano.

Holland Park, perchè ho la fortuna di abitarci ad un prezzo ragionevolissimo e perchè tornandoci a casa in bici mi dà buon umore. E’ molto cinematografica. Osservo panoramiche di palazzine,  giardinetti, gente che porta il cane a spasso… Anche Docklands e St. Katharine’s Docks mi piacciono molto. I canali, le barchette e l’acqua mi ricordano un po’ Helsinki, erhm!

 

 

Passiamo ai tuoi lavori. Quali sono a tuo avviso gli elementi predominanti nelle tue fotografie?

Penso di avere centinaia di foto di persone anziane mentre camminano per le città. Quasi sempre trovo gli anziani dignitosamente eleganti… E poi, più in generale, fotografo persone inserite in vari contesti cittadini. A volte, a colpirmi è la velata comicità del soggetto fotografico, umano o inanimato, e il contesto in cui si trova. Spesso sono proprio gli oggetti a catturare la mia attenzione… il modo in cui sono fatti  riesce a dirmi molto su chi li ha prodotti. La sottintesa connessione tra alcuni oggetti apparentemente senza vita e la gente mi lascia totalmente perplesso!

 

 

Tra i tuoi progetti e racconti fotografici qual’ è quello che ami di più o quello/i a cui sei particolarmente affezionato?

Ho scattato tantissime foto a Pinja, una cara e “ Finlandesissima” amica. Ci incontravamo a Helsinki per fare due chiacchiere mangiando qualcosa…e finivo sempre a passare ore scattandole foto, tutte completamente diverse. Era come seguire un percorso invisibile dettato solo dall’amicizia e, forse, la duplice voglia di folleggiare un pò. Vorrei pubblicarne un piccolo libro, chissà!

 

 

In che direzione sta andando la tua esperienza fotografica? Stai esplorando nuovi mondi/soggetti?

Ho un progetto in mente ma non so ancora bene quando prenderà vita. Vorrei fotografare i turisti italiani in vacanza a Londra, cercando di rappresentarne i segni di riconoscimento quasi immediati, ad esempio quando camminano, sperduti ed “incappucciatissimi”, sui marciapiedi affollati.…Inoltre da una decina di anni mi diverto a fare video. Ogni volta che ne faccio uno, per me è come “portare le foto in vacanza” …le faccio correre e muovere come vogliono, libere e non bloccate in un solo scatto!

 

 

Per vedere altri lavori di Emiliano, collezionati in diverse gallerie, potete visitare il suo sito http://www.emilianoverrocchio.com/

 

Ilaria Leone