Nel contest che ha visto protagonisti alcuni tra i più promettenti e innovativi studi di architettura della penisola, il progetto vincitore del padiglione italiano per l’Expo 2015 è stato aggiudicato a Nemesi & Partners (studio romano associato rappresentato dai neoquarantenni Michele Molè e Susanna Tradati) assieme a Proger s.p.a. e Bms Progetti s.r.l. .
Dalla struttura razionale, il padiglione – più che una scatola espositiva fine a sé stessa – è studiato per favorire la spazialità interna attraverso una piazza centrale: è il vuoto che accoglie il fulcro simbolico dello spazio espositivo e che dà forma ai volumi dell’architettura. Nel suo insieme il progetto è stato definito dagli stessi architetti una vera e propria “foresta urbana pietrificata”, nel senso che l’articolazione del padiglione è basata su quattro blocchi principali, disposti intorno alla piazza centrale e collegati tra loro da elementi di collegamento a ponte che si annodano lungo la struttura come in una foresta.
Una boccata di ossigeno per la creatività e professionalità italiana, che ci dà finalmente l’occasione di dare un segnale forte a livello internazionale.
Padiglione Italia Expo 2015
Expo 2015
Andrea Tata