Vi invitiamo ad entrare nella Design Week con tre artisti che vi apriranno le porte di tre mondi incredibili.
Mercoledì 13 aprile, inaugureremo la serie di eventi targata HYPERMUSIC (il nostro progetto parallelo che condividiamo con Club Nation) nello spazio creativo nascosto all’interno di un vicolo di Corso di Porta Ticinese, già teatro di alcuni nostri eventi: lo Spazio Calusca
Per l’occasione, presenteremo 3 artisti provenienti da mondi diversi. Li potrete incontrare dalle 18.00, in evento riservato a stampa e addetti ai lavori, un open bar offerto dal nostro main partner CERES.
Dal Nepal a Milano, per raccontarvi tre storie molto differenti costruendo un ponte simbolico tra questi luoghi ed entrare nel mix culturale più atteso dell’anno.
Per la prima volta esce allo scoperto Alan Tamir, rug designer che lancia un progetto nato dall’incontro tra la sua ricerca stilistica e la maestria artigianale di Mr. Kushal. Alan dà alla luce la “collezione zero” composta da quattro pezzi: Nemo, Majic Johnson, Portento e She Left the Party, Good Time.
I tappeti sono realizzati in Nepal nella valle di Kathmandu selezionando la lana migliore. L’intero processo di produzione, dalla cardatura e tintura della lana all’annodatura, è realizzato a mano, filo dopo filo, fino all’ultimo nodo. 100 nodi per pollice, 155.000 nodi al metro quadro.
Valentina Benenati, classe 1983, si è innamorata della fotografia a 12 anni. Un vero e proprio colpo di fulmine arrivato osservando gli scatti di una magica Roma notturna fotografata da Helmut Newton. Da quel momento, ha iniziato a divorare tutti i libri che descrivevano la vita dei più grandi fotografi della storia, da Man Ray a Henry Cartier Bresson.
Autodidatta, ha iniziato a fotografare le città ammantate dal buio, partendo da Roma fino a raggiungere Milano. Il suo progetto, «Le città di notte», è già stato esposto a Roma nel 2015, prima al Festival del Cinema e poi al Piccolo Teatro di Garbatella. Se, come sosteneva Giordano Bruno, l’altezza è profondità, l’abisso è luce inattesa, la tenebra è chiarezza, il magno è parvo, il confuso è distinto, allora gli scatti di Valentina Benenati sono atomi che riempiono l’obiettivo di emozioni palpabili e di visibile potenza. C’è, in ogni scorcio immortalato, un sentimento dolce che oscilla nell’aria della notte e s’insinua nei pensieri attraverso gli occhi.
Alcune opere sono il frutto di “felici improvvisazioni”. Così sono le opere di Stefano Tromboni, che non si definisce artista, ma semplice sperimentatore irrequieto personaggio che ama sporcarsi con la materia. La sua scuola, la strada, la sua palestra, il quotidiano lavoro svolto come allestitore per grandi brand legati al mondo della moda.
Le opere di Stefano nascono da materiali semplici, la terracotta, il legno, il ferro che l’artista ama sfidare trasformandoli in creazioni che nascono da una lavorazione senza progetto, un gioco di tentativi ed errori. I “vasi imperfetti” riflettono questa esigenza di plasmare la terra in modo casuale in attesa di un risultato impreciso, ma sempre equilibrato ed elegante.
exhibithion:
Alan Tamir – rug designer
Valentina Benenati – fotografa
Stefano Tromboni – artist
dj set:
Franz Bush (Void) + Dave Masotti
Ceres Open Bar
INGRESSO SU INVITO
Spazio Calusca
Vicolo Calusca 8, Milano (C.so di Porta Ticinese)