Intervista a PAOLA PURO

Paola Puro è una fashion designer emergente che ha respirato arte sin da piccola: la madre è modellista e il padre designer. Ha vissuto tra Torino e Milano, girando per l’Europa a caccia d’ispirazione. Dopo gli studi allo IED Moda Lab, vive un’interessante esperienza alla Maison Bottega Veneta e infine, nel 2011, crea la sua prima collezione di abiti e accessori.

Ospite del launch party di WOMADE, si racconta in questa intervista.

 

Ciao Paola, partiamo da Torino la tua città Natale. In cosa ti ha ispirato?

Torino è una città molto elegante, con la sua allure misteriosa, i palazzi Art-Noveau i Bar dell’800, il movimento artistico contemporaneo, i suggestivi scorci del centro storico, suscitano in me grande ispirazione che riverso costantemente nelle mie collezioni.

 

 

Ora sei a Parigi. La realtà creativa più interessate che hai visto in città?

Parigi, è un caleidoscopio di creatività. E’ una città dove l’arte, contemporanea e non, viene vissuta. Mi è capitato di parlare con artisti nei bistrot, discutere a proposito di Serge Grainsbourg e Bob Dylan con giornalisti di moda, o trovarmi in una festa in un negozio vintage di Montmaitre. Le persone sono la realtà creativa. Le persone che sono a Parigi per compiere qualcosa di proprio e che hanno molto da raccontare.

 

Ami molto i viaggi: qual è il luogo più affascinante che hai scoperto?

Un paese in Italia. Bussana Vecchia, in Liguria. Un paese disabitato fino agli anni ’70 a causa di un grave terremoto, in seguito abitato da hippies, ora ci vivono solo artisti. Lo trovo molto affascinante.

 

 

La tua nuova collezione cosa racconta?

La collezione che uscirà a febbraio mescola cinema e arte, “La notte” di Michelangelo Antonioni, e Gino Lucente, un’artista che ha creato le stampe per buona parte della collezione.

 

La tua infanzia è legata in particolare alla musica. Quali sono gli artisti che segui oggi?

Continuo ad ascoltare musica classica e lirica, amo il rock e il blues ma ultimamente ho conosciuto un’artista francese, Bertrand Burgalat, dicono sia il nuovo Graisbourg.

 

 

Tre parole per disegnare come vorresti il futuro…

Bodhi (risveglio), Maitrì (amore altruistico), Karuna (compassione).

 

Se ti diciamo WOMADE?

Penso che Womade creda nel futuro e nell’arte. E nelle persone che hanno intenzione di crearli.

 

 

Intervista a cura di Davide Sedini