Un viaggio alla scoperta di un pioneristico modo di fare musica al centro culturale Berliner Festspiele di Berlino, tra algoritmi e note.
“L’uomo la matematica non l’ha inventata, come del resto la musica. Le ha scoperte. Il linguaggio che ne deriva è solo il naturale processo evolutivo delle cose”.
L’uomo la matematica non l’ha inventata, come del resto la musica. Le ha scoperte. Il linguaggio che ne deriva è solo il naturale processo evolutivo delle cose. Algorithmic Composition è la sintesi dell’interazione tra uomo e macchina che nasce per esplorare nuovi orizzonti musicali. Il progetto è stato sviluppato all’interno dell’Università di Malaga da Francisco José Vico, docente e ideatore di IAMUS, il programma capace di creare in pochi secondi composizioni musicali basandosi su algoritmi specifici. Il genoma musicale ne è la nuova chiave di lettura.
Una ricerca al di là della creatività dell’essere umano. Attraverso IAMUS, si esplorano territori ancora sconosciuti. Si cercano nuove melodie, nuove scale, nuovi suoni. Si spera di decodificare linguaggi per noi ancora incomprensibili.
Affascinati da questa idea visionaria, come me, molti sono stati al Berliner Festspiele (centro culturale di Berlino promotore di arti moderne, situato in uno dei teatri più significativi della Germania) dove il concerto “Algorithmic Composition” ha preso forma grazie al maestro Gustavo Díaz-Jerez che ha suonato quattro brani per pianoforte composti da IAMUS.
Perchè suonare note basate su algoritmi creati da una macchina? Questo è l’interrogativo e il filo conduttore del dibattito che si è tenuto dopo il concerto. La risposta di Gustavo Díaz-Jere e Francisco José Vico è diretta: “Perché no? Non è forse stato il sintetizzatore una rivoluzione? Potrebbe essere proprio questo dunque, il futuro della musica”..
Alcuni interrogativi ancora mi assalgono.. Può un computer, ovvero una macchina, attraverso i suoi calcoli e i suoi algoritmi, sostituire l’uomo? Riuscirà a trasmetterci gli stessi sentimenti e le stesse emozioni al pari di grandi virtuosi del presente e del passato? È questo l’inizio di una nuova era, oppure il declino della creatività dell’uomo?
Jonathan Pisani
cosa: Algorithmic Composition
dove: Berliner Festspiele
quando: 12/03/2016