La bellezza del devasto: SERGIO RACANATI

Lasciarsi per poi ritrovarsi, con grande piacere e soddisfazione. Dopo il nostro primo incontro in occasione di WOMADE #5, torniamo a parlare con Sergio Racanati.

Questo è stato un anno particolarmente pieno per l’artista: un confronto internazionale al Miami Performance International Festival, un progetto che mina il significato di Storia in tutte le sue eccezioni presso il Museo di Scienze e Storie Naturali di Boston e – ci sentiamo orgogliosi di porlo in questo elenco – uno special project che avrà luogo al prossimo Womade #7.

Gli abbiamo chiesto del suo girovagare e della sua arte, ma ecco spuntare anche un certo Kinki Von Berlinki…

 

 

Ciao Sergio! Ci siamo lasciati da quasi un anno e ne hai fatte di cose. Senti che qualcosa è cambiato in te, sia a livello sia personale che come artista, da allora?

Direi di sì…!

 

 

Nel tuo progetto/opera “WHERE IS MY LAND” il tema della relazione uomo/ambiente è centrale, cosi come il rapporto tra memoria storica, politica e naturale. A tuo parere cos’è la storia e come influisce sulla realtà che ci circonda?

La storia è l’insieme di avvenimenti quotidiani. Esisitono storie personali, storie locali, storie nazionali, storie internazionali… Partendo forse da questa visione nel progetto WHERE IS MY LAND (portato in mostra al Museo di storia naturale di Harvard) confluiscono memoria storica, memoria politica e memoria naturale. Un interrogativo su chi scrive e su come viene scritta la storia: verità/finzione, naturale/artificiale, archeologia/contemporaneità, tradizione orale/tradizione verbale.

 

 

Sei stato invitato a Miami al Performance International Festival, com’è stata la tua esperienza?

È stato molto interessante rapportarsi con una realtà internazionale, nello specifico un festival di performance. Ho già avuto altre occasioni di confronto a livello internazionale, ma con mostre, residenze o progetti. È stata la prima esperienza in un festival, che ha una struttura completamente diversa rispetto a una mostra.

 

 

Nella performance di Miami (intitolata SOME LIKE IT HOT) hai consegnato 120 lettere ad altrettante persone “scelte attraverso uno scambio di energie”. Ci descrivi questo momento?

SOME LIKE IS HOT, più che una performance, l’ho inteso come un vero e proprio rito di passaggio, che, come tale, segna il cambiamento di un individuo da uno status socio-culturale ad un altro. SOME LIKE IS HOT, così come i riti di passaggio sciamanici e della nuova Dea, che sono alla base della costruzione delle relazioni umane di tutte le etnie, permetterà di legare l’individuo al gruppo, l’unità con la comunità: una possibilità di strutturare la vita dell’individuo a tappe precise, permettendo una percezione tranquillizzante dello stesso nel rapporto con la sua temporaneità e con la sua mortalità. La performance è il risultato finale di tre mesi di residenza artistica presso Edge Zones project Miami International, curata e diretta da Charo Oquet.

 

SERGIO RACANATI - KINKI VON BERLINKI

 

Ho letto anche di un tuo progetto KINKI VON BERLINKI… cosa ci puoi raccontare a riguardo?

KINKI VON BERLINKI è il mio progetto sonoro, dove confluiscono performance sound, dj set, live set. In esso KINKI VON BERLINKI si rapporta prevalentemente con situazioni dance, situazioni in cui il pubblico è invitato a ballare, a occupare e creare un dance floor.

 

SERGIO RACANATI

 

Omettendo i dettagli, ci puoi dare qualche anticipazione sulla performance che farai a Womade #7?

La performance /dʌn/ è un’inedita performance mix media in cui suoni, musica, video si fondono per la creazione di uno scenario sospeso tra carrarmati impregnati di testosterone in tensione verso il collasso. È un site specific e contest related con Womade. Per la performance utilizzerò mix di vinili, file audio e elaborazioni live. Le tonalità della performance saranno dark con annenni metallici, prediligendo l’oro nero e il titanio, sprigionando polveri magiche di diamanti neri e viola. /dʌn/ si concluderà con un loop di matrice pop di una delle più grandi rock star, ancora viventi! Per la prima volta nel progetto KINKI VON BERLINKI, ci sarà la presenza del video “WHO THE UNIVERSE WORKS”, realizzato durante il periodo di residenza artistica presso Edege Zone Miami International. La realizzazione è stata resa possibile grazie al contributo pubblico del premio “DE.MO./MOVIN’UP I sess. 2013. Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Direzione Generale per il Paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee. Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo. GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani”.

 

 
Sergio Racanati performance at WOMADE #7
Sabato 1 Febbraio – Chiostri di San Barnaba (Milano)
 

 
Andrea Tata