Una costante passione per l’arte e una forte necessità di raccontarsi hanno spinto Malvina Berti ad intraprendere la carriera artistica.
Nata a Firenze, al momento abita a Milano dove ha conseguito un diploma presso l’Accademia di Brera. Sogna di diventare un’artista a tutti gli effetti, girare il mondo e, perché no, spingersi fino a New York..
Come hai iniziato il tuo percorso da artista?
Il mio desiderio di essere un artista nasce fin dall’infanzia. Sono praticamente cresciuta in una galleria d’arte di Firenze circondata dagli artisti che la frequentavano e guardavo piena di ammirazione i loro lavori. In seguito attraverso i miei studi ho capito che l’arte era la mia vocazione e che solo con essa riuscivo realmente a esprimere ciò che avevo dentro.
Perché in molti tuoi lavori è così costante il richiamo anatomico?
La scelta di utilizzare il corpo nelle mie opere – spesso il mio stesso corpo – è data dalla necessità di raccontare un vissuto personale, spesso traumatico e di prendere piena consapevolezza di ciò che sono. Attraverso una carnalità tangibile riesco ad affrontare ciò che mi sta intorno, immagazzinarlo e farlo fluire nelle mie opere.
Come e cosa cerchi di esprimere attraverso le tue opere?
Alcune mie opere più recenti sono scatti fotografici sequenziali montati insieme, altri scatti con lunghe esposizioni. Mi soffermo sul momento del salto e di quando si sta con i “piedi in aria”. Le mie opere sono una ricerca sul movimento, spesso simulato poiché non più realmente attuabile. Affronto l’inadeguatezza del corpo e l’accettazione di se stessi in questa società che tutti i giorni ci mette a confronto con modelli di bellezza inarrivabili.
Come è nato il sogno di vivere un giorno a New York?
Il mio sogno è nato dopo un viaggio in questa meravigliosa città, che per un’artista è piena di input per nuovi lavori, una città che lascia spazio all’arte non denigrandola ma rendendola una vena pulsante della città.
Milano ha ancora qualcosa da offrire potenzialmente a te come ad altri creativi?
Penso che a Milano ci siano ancora tantissime valide persone che aiutano gli artisti nel loro percorso. Io personalmente ho avuto la fortuna di affiancarmi a due grandi associazioni artistiche: Estroverso (un gruppo di ragazzi che crede ancora che l’arte e i giovani siano importanti) e CircoloQuadro (una galleria d’arte con un clima amichevole e piacevole, dove gli artisti che la frequentano sono diventati amici e dove i maestri ti aiutano davvero a capire il sistema dell’arte al giorno d’oggi). Io sono davvero grata a queste persone che mi hanno aiutata a capire chi sono e cosa la mia arte vuole esprimere. Quindi sì, penso che Milano abbia ancora tanto potenziale da esprimere e che questi saranno gli anni in cui tutto verrà a galla.
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Andrea Tata
Sabato 19 Ottobre 2013 @ WOM #01
c/o Buka – Ex Casa Discografica CGD – Milano